Una sintesi dello scenario post-normale è fornita da Funtowicz e Ravetz (1993) nel grafico in figura. Lo schema mette in relazione incertezza e posta in gioco e permette di individuare tre principali situazioni. Il passaggio dall’una all’altra avviene, nello scenario da noi sin qui delineato, all’aumentare della potenza e conseguentemente delle complessità. La scienza applicata […]
Creare le strutture di partecipazione è una condizione necessaria ma non sufficiente per democratizzare effettivamente la conoscenza e l’expertise nei processi decisionali: aumentare il numero di voci può non portare di per sé a decisioni più sagge. In effetti, il rischio di estendere la partecipazione in sé è l’irrigidimento di alcune posizioni predefinite, oppure, all’estremo […]
Nel modello della scienza post-normale si mette chiaramente in evidenza che nelle questioni socio-ambientali complesse e controverse, la sfera dei fatti e quella dei valori non sono separabili e dunque nessuna forma di conoscenza, inclusa quella scientifica, può essere avvalorata da un predefinito concetto di verità. Si tratta quindi di determinare delle forme diverse di […]
Se da un lato il modello precauzionale rappresenta quindi un sostanziale passo avanti rispetto all’ideale moderno, perché in esso si prende atto dell’incertezza, d’altro lato, il carattere privilegiato della conoscenza scientifica non è messo in discussione: la mancanza di piena conoscenza viene intesa come un’incertezza tecnica, ovvero come una condizione transitoria, da attribuire a una […]
In questa situazione, la ‘scienza’ non è più in grado di fornire un singolo quadro certo, neutrale ed esaustivo alla politica e dunque entrano in crisi i presupposti impliciti del contratto di fiducia tra cittadini e decisori. Si pensi, ad esempio, al caso del cambiamento climatico o ai cambiamenti nella percezione del pubblico rispetto alla […]